Fig.6
I giorni cerchiati in rosso in figura 6 corrispondono al periodo con più alta probabilità di concepimento (che inizia due giorni e mezzo circa prima dell’ovulazione e dura due giorni circa– come indicato dall'area grigia in fig 5).
Da quanto dettagliato sinora si deduce che
il metodo della lettura degli stick basato sull’aumento di E3G è sempre valido ai fini della ricerca della gravidanza in quanto assicura rapporti potenzialmente fecondi
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dal momento che copre comunque l’area grigia di fig.5. Per questa ragione gli stick con doppio indicatore, seppure sono più costosi, sono gli unici (a meno di altri metodi di osservazione del proprio corpo, ovviamente) che consentono di indicare con sufficiente anticipo quando avere rapporti potenzialmente fecondi.
Mentre gli stick ad indicatore singolo sono consigliati per individuare in modo accurato il termine del periodo fecondo, gli stick con doppio indicatore ormonale consentono d'individuare l'inizio del periodo con più alta probabilità di concepimento (cosa che gli stick con singolo indicatore ormonale non possono fare).
In particolare se si rileva quanto prima l'aumento di E3G, e scegliendo di avere rapporti a giorni alterni per massimizzare le probabilità di concepire, è preferibile avere il primo rapporto in corrispondenza dello sbiadire della linea sinistra dello stick, in particolare quanto più possibile a ridosso dello stick, in modo che il rapporto successivo ricadrebbe in corrispondenza o poco prima del picco di LH, pur risultando adeguatamente distanziato dal primo rapporto.
In questo modo, col solo uso degli stick, si potrebbero identificare i giorni dei due rapporti maggiormente fecondi ed adeguatamente distanziati tra loro al fine di massimizzare il numero di spermatozoi presenti al rilascio dell'ovocita.
Si osservi che al di fuori del periodo con più alta probabilità di concepimento non è detto che non si riesca comunque a concepire!
Infatti il periodo con più alta probabilità di concepimento è incluso nel periodo indicato come periodo fertile, essendo quest'ultimo comunque più ampio. In particolare dalla fig. 5 si vede che inizia 6 giorni prima dell'ovulazione e finisce un giorno dopo, in quanto considera che la vita dell'ovulo è di 24 ore. Nel caso di ovulazione doppia il grafico potrebbe estendersi ad un periodo ancora più ampio (fino a due giorni dopo) in quanto i due ovuli sono prodotti a distanza di 24 ore al massimo l’uno dall’altro.
I ragionamenti fatti fino ad ora sulle tempistiche di concepimento non giustificano un periodo fertile così ampio (6 o 7 giorni) di fig. 5 ma solo l’area grigia. Esso però di fatto, e per fortuna, sussiste grazie all’aspettativa di vita degli spermatozoi che si attesta tra i 3 ed i 5 giorni, in media, ma che può raggiungere anche i 7 giorni.
Si osservi inoltre che gli estremi dell'intervallo fertile hanno probabilità di concepimento pressoché nulle, per cui, se si cerca una gravidanza nel minor tempo possibile, è utile individuare il periodo con probabilità più alta di concepimento, anche se sarebbe preferibile sfruttare l’intero periodo fertile, in particolare i giorni che precedono l’area grigia di fig.5 (soprattutto quando si desidera una femmina, come dettagliato in seguito).
Sfruttare l’intera finestra fertile significa infatti “giocare d’anticipo”, sia per massimizzare il numero di rapporti, e quindi di spermatozoi, sia per coprire meglio la finestra d’incertezza dell’evento ovulazione, che appunto è un evento statistico di cui non si conoscono con esattezza le tempistiche (a meno di ecografie).
Come indicato nell’esempio di figura 6, si osservi che l’impiego più frequente dei test (ad esempio uno ogni dodici ore, anziché 24) ha consentito di rilevare sia l'aumento di E3G che il picco di LH dodici ore prima (la sera anziché la mattina successiva) rispetto ad un utilizzo dei test fatto ad esempio tutte le mattine, ovvero ogni 24 ore. In questo modo sia l'inizio che la fine del periodo maggiormente fecondo sono individuati con maggiore precisione.
Le lettrici esperte nell’uso degli stick conoscono l’andamento delle linee nella propria finestra fertile. Una volta verificato l’aumento di estradiolo, sanno che in media trascorrono due giorni prima del picco di LH per cui non faranno gli stick tutti i giorni. Infatti è sufficiente, una volta rilevato l'aumento di E3G, che verificano il picco di LH direttamente nel giorno a loro noto. Questo consente di risparmiare sul costo dei test.
Ad esempio i primi due test della figura sottostante evidenziano l'aumento di estradiolo prima del picco, da questo allo stick del picco di LH (terzo stick dall'alto) sono trascorsi ad esempio, come di solito avviene, due o tre giorni (ossia lo stick è stato fatto direttamente nel giorno in cui era previsto il picco dell'LH). L'ultimo stick ha solo confermato il termine del picco di LH (che potrebbe essere rilevato per più di un giorno) cui corrisponde il giorno della probabile ovulazione.
Il nuovo criterio di lettura degli stick non considera la ricerca del picco di LH, cioé la linea destra scura dello stick, bensì l'affievolirsi della linea sinistra, corrispondente all'aumento degli estrogeni prima del loro picco.
A questo punto è utile sapere quando iniziare ad utilizzare i test stick come test di individuazione del periodo fertile. Il criterio suggerito è il seguente:
I) Per i cicli regolari, il giorno in cui iniziare a usare lo stick per individuare la finestra fertile deve precedere l'ovulazione di 4 o al più 5 giorni (durata del ciclo -durata della fase luteinica- 4 o 5 giorni)
II) Per i cicli irregolari, il giorno in cui iniziare a fare lo stick è = durata del ciclo più breve -la durata della fase luteinica più lunga - 4 o al più 5 giorni.
E' evidente che più il ciclo è irregolare più la finestra fertile sarà "ampia" ma questo aumento non è effettivo in quanto dipende solo dall'incertezza sul giorno in cui avverrà l'ovulazione. L'incertezza sulla collocazione della finestra fertile può comportare l'utilizzo di diversi stick in più prima di individuare l'affievolirsi della linea sinistra per cui in certi casi conviene utilizzare solo il prospetto del proprio ciclo (calcolato e fornito gratuitamente) avendo rapporti a giorni alterni ( o al più due giorni no e uno si) all'interno della finestra fertile più "ampia" .
La settimana fertile inizia tipicamente, ed in particolare riferendosi al caso in figura sopra, il giorno precedente (o al più il giorno stesso) del primo stick in alto, in cui la linea sinistra è ancora scura. Quindi lo stick con la linea sinistra ancora scura corrisponderebbe al secondo giorno della finestra fertile. Nel terzo giorno della finestra fertile la linea sinistra tipicamente sbiadisce, al quinto giorno fertile si ripete lo stick per verificare il picco di LH, il sesto giorno si verifica l'ovulazione, il settimo giorno l'ovulo muore e termina la finestra fertile.
Da quanto specificato si deduce che gli stick con doppio indicatore ormonale, pur coprendo il periodo maggiormente fecondo, non consentono di sfruttare l'intera finestra fertile.
Nelle considerazioni fatte sino ad ora, si è presupposto che l’ovulazione sia sempre avvenuta. Va considerato però che ci sono casi in cui il test rileva un picco di LH ma l’ovulazione non avviene. Per avere la certezza che i cicli siano ovulatori bisogna ricorrere al monitoraggio dell’ovulazione con l’ecografia o a esami ormonali.
Comunque, una valida alternativa al monitoraggio o agli esami ormonali è la rilevazione della temperatura basale. Per chi conosce i valori caratteristici della propria temperatura basale (che appunto variano da donna a donna) è sufficiente verificare (per almeno 3-4 giorni consecutivi e nella settimana successiva all'ovulazione rilevata dai test) se questa mantiene i valori alti, tipici di una fase luteinica di un ciclo ovulatorio. La permanenza di una temperatura alta (3-4 giorni) è indicativa dell’aumento di progesterone, un ormone ancora diverso da quelli rilevati dallo stick e prodotto dall' ovaio (in particolare da una ghiandola chiamata corpo luteo) insieme all’estradiolo (fig. 7).